di Chiara Barin

Bologna – “Marco Biagi è uno dei nostri eroi a cui noi tutti dobbiamo gratitudine e commozione”. L’ha detto il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, alla VII edizione del ‘Premio Marco Biagi per la solidarietà sociale’ organizzato dal Carlino nella sede centrale di Bologna, in memoria del giuslavorista ucciso dall Brigate rosse il 19 marzo 2002.

“Marco Biagi dovremmo ricordarlo tutti, non solo Bologna ma tutta l’Italia – ha detto Cancellieri -. Che la sua Bologna lo onori e lo ricordi in questa maniera così significativa di collegamenti con quanti operano per il sociale è una cosa bella” ha detto riferendosi al premio rivolto alle associazioni di volontariato promosso da il Resto del Carlino.

Il ministro, nel suo discorso conclusivo, ha ricordato Marco Biagi come “un uomo che è morto per le sue idee. Dobbiamo a lui se il Paese ha trovato la forza per fare leggi molto più moderne, il cammino in questo senso è ancora lungo. Biagi è stato un esempio di orgoglio e determinazione“.

Presente anche il ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport Piero Gnudi: “il nostro Paese è debitore per le idee di Marco Biagi”, ha affermato, invitando il prossimo governo a proseguire la strada tracciata dal giuslavorista e ponendo l’accento sulla centralità della formazione, che “deve essere capace di creare figure professionali adatte al mercato”.

Il direttore di Qn e il Resto del Carlino Giovanni Morandi ha ricordato come il Premio

ideato dal Carlino tenga viva e condivisa la memoria del giuslavorista. “Il volontariato e la solidarietà sociale erano i fari della sua vita”, aggiunge il direttore, che ne ha ricordato l’importanza di individuare “un punto di equilibrio tra uomo e lavoro, tra economia e individuo”.

Come tutti gli anni ha partecipato alla cerimonia Marina Orlandi, moglie di Biagi, accompagnata dal figlio Lorenzo. C’era anche Francesca Biagi, la sorella di Marco. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Bologna Virginio Merola, il presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti, il vescovo ausiliare emerito di Bologna Ernesto Vecchi, il prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia, il questore di Bologna Vincenzo Stingone, il rettore dell’Università di Bologna Ivano Dionigi, il Comandante della Legione dei Carabinieri dell’Emilia Romagna generale Antonio Paparella, il Comandante militare dell’Esercito dell’Emilia Romagna generale Antonio De Vita, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Bologna colonnello Alfonso Manzo, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Bologna Virgilio Pomponi, il Comandante del Distaccamento Brigata Aeromobile “Friuli” Valter D’Agostino, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Ravenna Gianfranco Bessi, e numerose autorità e personalità delle istituzioni, della politica, dell’imprenditoria, del sindacato, della cultura e del giornalismo.

IL DISCORSO COMMEMORATIVO.

La dottoressa Paola Reggiani Gelmini, direttore generale della Fondazione Marco Biagi dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha evocato il giuslavorista nel suo ruolo di docente universitario: “Era orgoglioso di essere professore, aveva un rapporto speciale con gli studenti e in particolare con i giovani. Intuì l’importanza del collegamento tra l’università -principale canale di sviluppo e valorizzazione delle risorse umane- e il mercato del lavoro attraverso i tirocini formativi”. La dottoressa Reggiani Gelmini aveva lavorato con Biagi anche il pomeriggio del 19 marzo 2002, la sera poi fu ucciso: “Avvertivo in lui tensione e preoccupazione”, ha confidato.

IL PREMIO

. Il Premio Marco Biagi-il Resto del Carlino 2013 ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e numerosi e prestigiosi patrocini. È stato ideato e istituito dal Carlino nel 2007, con il benestare e il favore della famiglia Biagi. L’iniziativa sostiene quanti, in forma volontaria e senza scopo di lucro, si adoperano per l’assistenza di persone e categorie svantaggiate, con particolare attenzione ai giovani, alla loro formazione e al loro avviamento al lavoro.

Per l’edizione 2013 sono arrivate 199 richieste di partecipazione

da parte di altrettante associazioni di volontariato nelle province dell’Emilia Romagna tranne Parma e Piacenza. La giuria ha assegnato ventidue premi in denaro (cinque a Bologna, tre a Ravenna, due a Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Rimini, Imola, Forlì e Cesena) per un valore complessivo di 40mila euro oltre a 10 menzioni speciali.