Bologna, 16 marzo 2017 – “La morte non vince chi vive nella fama”. E’ con un verso di William Shakespeare che il direttore di QN – il Resto del Carlino Andrea Cangini (qui il video del suo intervento) ha aperto, poche ore fa, la cerimonia conclusiva dell’11esima edizione del “Premio Marco Biagi – Il Resto del Carlino per la Solidarietà Sociale”. Un riconoscimento, questo, riservato alle Onlus della nostra regione che si siano distinte, nell’ultimo anno, nell’assistenza e nella formazione delle categorie svantaggiate e dedicato alla memoria del giuslavorista bolognese assassinato 15 anni fa. Nell’edizione 2017 sono state premiate 35 associazioni per un totale di 51mila euro donati. Dalla prima edizione a oggi, le donazioni hanno superato i 500.000 euro (qui tutto l’elenco delle associazioni premiate). E sono state tante le autorità che hanno voluto essere presenti di persona alla cerimonia di consegna (qui le foto).
“La statura di Biagi è ormai riconosciuta in modo unanime e le polemiche di un tempo sono state finalmente superate – ha proseguito il direttore – in nome di una doverosa distinzione, purtroppo non sempre chiara a tutti, fra l’uomo e le idee che egli professa”. E’ stato il pensiero avanti sui tempi dell’autore del Libro Bianco, infatti, a costargli tragicamente la vita, in un clima di violenza politica che il nostro Paese non si è mai messo del tutto alle spalle. “Prova ne siano – ha concluso Cangini – le recenti vicende di Napoli, con un esponente politico al quale si voleva impedire di parlare, dell’Università La Sapienza di Roma e, in casa nostra, degli atti violenti compiuti da alcuni collettivi universitari a Bologna”.
Un ambiente accademico, quello di Alma Mater, che conosce bene il professor Stefano Zamagni (qui l’intervista all’economista dell’Alma Mater), luminare in campo economico e collega di Biagi anche se Zamagni ha insegnato all’Unibo e alla Johns Hopkins University. “Questo premio non è importante solo per rinverdire il ricordo di uno studioso insigne – ha dichiarato Zamagni – ma possiede un profondo valore simbolico, perché contribuisce a diffondere la conoscenza di atti virtuosi”. Da Aristotele a Giacomo Leopardi, del resto, molte sono le grandi menti citate dal professore a suffragio della tesi dell’importanza del ricordo della virtù, il cui esempio può essere “più contagioso del vizio, se debitamente raccontato”.
Nel commosso omaggio di Andrea Cangini, infine, sono spiccate le parole del figlio più giovane di Biagi, Lorenzo, che il 19 marzo 2002 aveva solo 13 anni. “Per me era e sarà sempre il babbo – ha scritto Lorenzo Biagi in una lettera pubblicato dal nostro gornale – e più vado avanti con la mia vita più non smette di mancarmi”.